LAZIO – ” A tutti i Capogruppo – scrivono i Presidenti di Associazioni e Reti D’Impresa in rappresentanza di 8.000 attività produttive – con la presente ci appelliamo a tutti i capogruppo di maggioranza ed opposizione di ascoltare le nostre richieste che attendono ormai da troppo tempo risposte concrete.

Gli argomenti per noi fondamentali che vorremmo trattare sono esposti di seguito e ci auguriamo vogliate comprendere l’esigenza della nostra partecipazione ai tavoli di discussione.

Undici proposte per affrontare l’emergenza economica e per la tutela del lavoro nelle piccole e medie imprese italiane.

1.Abolizione dello scudo fiscale. Consapevoli che la Regione non ha potere di modifica, chiediamo un aiuto per far arrivare le nostre voci al governo tramite la vostra interlocuzione.

  1. Chiediamo che siano snellite le procedure e l’erogazione del Pronto Cassa.
    Chiediamo anche di riproporre tale prodotto considerato il fatto che molte attività non hanno potuto accedervi in quanto è stato chiuso dopo poche ore.
  2. Fondo di garanzia
    Ad oggi le banche non hanno ancora erogato i fondi richiesti. Non vorremmo, essendo già passati due mesi, che quella che veniva offerta come un’opportunità per la ripresa si rivelasse il colpo mortale per le nostre attività.
  3. Contributi a fondo perduto.
    Ad oggi la cassa integrazione non è ancora arrivata. Le aziende sono in difficoltà e non vorremmo fossero fagocitate dal welfare sostitutivo
  4. Assunzione, nei prossimi giorni degli atti necessari da parte della Regione, ed erogazione della quota a saldo, pari al 20% del finanziamento regionale concesso, a seguito dell’invio della rendicontazione finale delle spese del 30 Agosto 2019.
  5. Si propone inoltre di estendere anche alle pmi per un periodo di tempo limitato (12-24 mesi) quanto già previsto per le Start-Up innovative del registro speciale, ovvero la non fallibilità per i primi 5 anni di esercizio.
  6. Sospensione dalla segnalazione in CAI e Centrale Rischi per il mancato e/o corretto pagamento di quanto dovuto durante e immediatamente prima la chiusura forzata delle rispettive attività. Ciò permetterebbe di arginare le problematiche legate all’accesso al credito e alla deteriorazione del relativo rating nei mesi successivi alla ripresa delle attività.
  7. Le associazioni chiedono una riduzione progressiva, fino all’annullamento, del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi) per tutte le imprese e persone che subiranno un impatto significativo nel bilancio aziendale o reddito personale al di sopra del 20%. “Con questa azione – scrivono – è possibile lasciare liquidità alle aziende e alle persone con la possibilità di stimolare i consumi, gli investimenti e superare momentanee crisi”.
  8. La liquidazione immediata dei crediti tributari (Iva, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione che ammontano ad oltre 45 miliardi di Euro.
  9. In attesa di definire con certezza ambiti e termini di differimento o sconto delle imposte e dei contributi, andrebbe avviato un periodo di almeno 6-12 mesi di sospensione negli aggiornamenti DURC per permettere ad aziende con difficoltà nella liquidità, e quindi nei versamenti, di non perdere commesse, blocco dei pagamenti da PA e imprese private che pongono come condizione la regolarità del DURC.
  10. Sospensione per un lasso di tempo adeguato di tutte le procedure fallimentari e concorsuali già in essere, come anche la interruzione di nuove istanze di fallimento, nei confronti di quelle imprese commerciali che siano state oggetto di chiusura e/o di contrazione della propria attività. In tal modo le aziende, alla ripresa, potranno lavorare in modo più sereno con la certezza di non essere soggetti ad azioni esecutive e ristabilire le condizioni per un’attività redditizia dopo una crisi così profonda anche nell’interesse dei loro creditori.

Consapevoli che alcuni punti espressi nella presente non siano di competenza regionale, ma governativa, Vi chiediamo di intercedere con chi di dovere affinché si affrontino detti argomenti e si prospettino soluzioni più chiare e concrete.

fonte: quinews.it